ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE

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giovedì 14 ottobre 2010

MUSICA E DISCRIMINAZIONI

Franco Simone, presidente di "Musica Insieme", denuncia: "Non c'è spazio per la classica"

 

"A Polignano a Mare non c'è spazio per la musica classica": lo ha detto il maestro Franco Simone, presidente dell'associazione Musica Insieme. Costituita nell'aprile del 1984, con la finalità di diffondere la cultura musicale, l'associazione fu creata da tre dilettanti di chitarra, Antonio Calderaro, Franco Roppo, Donato Masi, e due professionisti, Giovanni Pellegrini e Franco Simone. Oggi, Musica Insieme esiste solo sulla carta, le attività si sono fermate per una serie infinta di problemi. Ne abbiamo parlato con il presidente, maestro di pianoforte.

Che cosa è accaduto? Di chi è la colpa della chiusura?

"La colpa è un po' generalizzata,ma è anche mia perché insieme agli altri soci ci siamo stancati di combattere contro i mulini a vento. Avremmo voluto portare avanti un progetto importante per la città, ma il problema economico ci ha fermato. Organizzare un concerto significa impegnare delle economie che noi non avevamo. Almeno per il momento il cuore pulsante dell'associazione è fermo".

L'assessore al Turismo, Ruggero, in Consiglio comunale ha dichiarato guerra ai  finanziamenti a pioggia per le associazioni, ma per l'Estasi ha speso oltre 46mila euro. Lei che idea si è fatto? 

"Interventi a pioggia dal Comune non ne abbiamo mai avuti, quei pochi contributi che abbiamo chiesto sono stati condivisi con altre associazioni. Quando eravamo attivi abbiamo organizzato rassegne estive molto seguite, in cui abbiamo dato spazio a professionalità del territorio. Da questa esperienza ci siamo resi conto che non serve chiamare grossi nomi per riempiere le piazze e far giungere i turisti. Se prendiamo in considerazione il programma dell'Estasi, il suo direttore artistico Francesco D'Orazio, o chi per lui, ha operato una vera e propria discriminazione: c'è il programma 'A' dedicato a tutti gli eventi organizzati dal Comune e il programma 'B' dedicato alle associazioni".

Ha avuto modo di conoscere il direttore artistico?

"L'ho conosciuto nei concerti che noi abbiamo organizzato, ma al di là di ciò non l'ho mai visto. È un'entità!".

Secondo lei le associazioni polignanesi chiudono anche per mancanza di una buona politica culturale?

"Secondo me sì. Va detto che prima dell'estate polignanese tutte le associazioni sono state invitate a partecipare ad un incontro nella sala consiliare, si parlava della stagione teatrale. Quella sera ci è stato promesso un incontro periodico anche ipotizzando un ordine del giorno, ma in realtà è stata l'unica volta."

Chi vi ha fatto questa promessa?

"Il vicesindaco, nonché assessore alla Cultura, Beatrice De Donato".

Si dice "nemo profeta in patria", è ancora così?

"Credo che la discriminazione nei confronti degli artisti polignanesi sia radicata: non sono considerati di poco conto, ma non hanno lo stesso valore, pur avendo la medesima professionalità, di nomi forestieri".

Forse il suo genere musicale non ha molta presa?

"Probabilmente. Occorre un'educazione all'ascolto ma anche un cambiamento  della mentalità di chi ci governa. Ricordo un episodio che ci ha indotto a dire basta: ci costrinsero a realizzare un concerto di musica classica all'aperto, con il maestro Paolo Messa, sotto il porticato di San Giuseppe. Fu una serata terribile. Nel palazzo San Giuseppe c'era una mostra di quadri, nel Purgatorio una veglia funebre, ad un certo punto la situazione diventò insopportabile: rumori dalla strada, suoni di cellulari ed altro ancora, per cui abbiamo deciso di interrompere".

Se lei fosse assessore alla Cultura quale sarebbe la prima cosa che farebbe?

"Organizzerei eventi destagionalizzati, valorizzando le potenzialità del territorio".

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