ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

martedì 1 giugno 2010

CHIUSE DUE CLASSI ALLA DON MILANI

La scuola elementare della Chiesa Nuova rischia la chiusura, le famiglie scrivono al Sindaco e al Dirigente
 
Decurtate due classi della scuola primaria Don Lorenzo Milani in contrada Chiesa Nuova. Tredici bambini, sette della prima classe e sei della terza sono stati trasferiti al plesso centrale del 2° Circolo didattico della Giovanni Rodari, con la conseguente messa in mobilità di cinque insegnati, quattro maestre e una esterna d'inglese. È il risultato matematico dell'applicazione della riforma Gelmini che non tiene conto dell'aspetto sociale e territoriale nel quale si inserisce una struttura scolastica.

La Don Milani accoglie i bambini dell'area rurale e rappresenta un supporto per le famiglie della zona. Grazie al tempo pieno, cioè quaranta ore settimanali in cinque giorni, i genitori che lavorano hanno un supporto concreto, oltre all'importante offerta formativa. Non sarà lo stesso con l'accorpamento poiché si passerà al tempo normale: trenta ore settimanali (che vige nella Rodari), fino ad arrivare a ventisette ore volute dalla riforma. L'esiguo numero dei bambini iscritti sembra giustificare l'accorpamento, poiché si deve ottimizzare il lavoro delle risorse disponibili, cioè delle maestre. In realtà – a nostro giudizio – risponde ad altre logiche che dobbiamo ancora ben comprendere, poiché la Don Milani ospita anche la scuola dell'infanzia: 29 bambini iscritti sono futuri alunni della primaria. Tra l'altro cancellando queste due classi anche le altre (2a, 4a, 5a), prima o poi, si svuoteranno, molti bambini sono tra loro legati da rapporti di parentela (fratelli o cugini), per cui i genitori troveranno più conveniente rivolgersi altrove, magari a scuole di altri Comuni. A nostro parere, dunque, questo è solo l'inizio della fine di una scuola di trincea. Eppure si poteva pensare ad una pluriclasse: ci sono tredici bambini, secondo la legge il minimo è otto. Cosa lo ha impedito, solo la riforma Gelmini?

Le famiglie della contrada più numerosa di Polignano a Mare, a questa imposizione non ci stanno, per questa ragione hanno inviato una lettera al sindaco, Angelo Bovino, e al dirigente di circolo didattico, Giuseppe Vernì, perché intervengano. La Don Milani, di fatti, potrebbe accogliere anche i bambini delle contrade di Monopoli, Conversano, Castellana ma in questo caso manca il supporto logistico: il bus scolastico viaggia solo per i bambini polignanesi. L'Amministrazione potrebbe trovare una soluzione  per non rischiare la futura e probabile chiusura di una scuola, sebbene, ci dicono i ben informati, non abbia ancora risposto alle richieste del Circolo di creare nella Don Milani un nuovo ambiente adatto ad ospitare un'altra sezione della scuola dell'infanzia. I numeri ci sono. Dunque creare un'altra futura fonte di iscritti alla primaria. Il Circolo didattico dal canto suo, secondo i genitori, dovrebbe garantire una pari opportunità formativa tra i bambini, con garanzie di una migliore organizzazione delle risorse umane. Cioè di maestre che stiano in trincea

Nessun commento:

Posta un commento