ARTICOLO 21 DELLA COSTITUZIONE

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mercoledì 19 maggio 2010

“NON VOGLIO PIÙ FARE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO"

Intervista al consigliere Eugenio Scagliusi, che annuncia la nascita di un nuovo movimento non partitico

 

"Non sto preparando alcun movimento politico, bensì un percorso parallelo che deve servire ad aggregare persone che non si riconoscono nei partiti. Voglio interagire con la gente mettendo in essere officine di idee come fa la sinistra. Mi piace molto la Fabbrica di Nichi: è un esempio per parlare di sviluppo di territorio lontano dalle campagne elettorali". Così il presidente del Consiglio, Eugenio Scagliusi, da noi intervistato, smentisce le voci che lo vedrebbero al lavoro per creare una lista civica che soddisfi i delusi dal PdL e i nostalgici di An, guardando alle prossime elezioni comunali; e annuncia nei prossimi giorni una conferenza stampa per la presentazione ufficiale del movimento, il cui nome è top secret.

Guardando a destra i possibili candidati alla poltrona di Sindaco sono tanti, c'è chi più o meno velatamente aspira come Beatrice De Donato, la favorita di Angelo Bovino, non a caso l'avrebbe chiamata a fare l'assessore. C'è chi giura che le ha già promesso la poltrona rovinando i programmi a chi c'era prima di lei. Sempre che Bovino non decida di ricandidarsi.

Consigliere lei  vuole fare il Sindaco?

"Non si può andare dietro alle aspirazioni personali. Ho commesso un errore tre anni fa, pensando che potevo essere candidato poiché alcuni amici di AN mi sostenevano. Fu una candidatura auto referenziata. Non ci si può alzare la mattina e decidere: farò il candidato. Bisogna lavorare insieme condividendo nel tempo i programmi, non facendo il copia in colla per la campagna elettorale. Tra l'altro sono ancora fisse nella mia mente le parole di alcune persone che prima si dimostrarono entusiaste alla mia candidatura e poi, a poco a poco, preferirono defilarsi".

E cosa le dissero?

"Sai com'è nell'ambito di una coalizione vincente… come a dire siccome tu non vinci è inutile sostenerti. Comunque credo che adesso sia prematuro parlare di candidati, mancano due anni".

Certo ma le strategie, le alleanze, i giochi si fanno prima, la destra – diversamente dalla sinistra – sembra frammentata.

"Si fanno tanti nomi, lo stesso Dino Lamanna dice che ha un nome. Personalmente seguo un altro obiettivo, come ho già detto, forse sarò considerato un pazzo e finirò da solo sullo scoglio dell'Eremita. Oggi, per esempio, sto cercando di essere liberato dalla funzione che ricopro. Come presidente del Consiglio non posso parlare, non posso replicare adeguatamente all'opposizione che fa la sua parte, ma che a volte devia dagli argomenti all'ordine del giorno, come è accaduto a Salvatore Colella nell'ultima seduta: anziché parlare di bilancio ha detto altro. Lo può fare, per carità, ma la maggioranza dovrebbe dare risposte adeguate, che non riesce a dare".

Insomma non vuole più fare il presidente del Consiglio, e chi la sostituirà?

"Questo è il problema!"

Cosa ne pensa del caso Di Giorgio?

"Non ha detto nulla di sconvolgente, ci sono situazioni e argomenti che andrebbero affrontati con maggiore collegialità senza rinfacciarci responsabilità".

Peccato che Di Giorgio fino a qualche mese fa era all'opposizione e di collegialità non ci sembra che abbia mai parlato.

 

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