Dopo il progetto di via Sarnelli il suo nome compare anche nella sopraelevazione di via De Gasperi
L'ingegner Angelo Bovino, sindaco di Polignano a Mare, colpisce ancora. Dopo aver firmato il progetto del gazebo in cemento armato di via Pompeo Sarnelli, contro il quale i condomini hanno presentato un esposto alla Procura, risulta anche collaudatore in corso d'opera della sopraelevazione che la ditta Fusco sta realizzando in via De Gasperi, la stessa che stiamo seguendo da diverso tempo nella nostra inchiesta sulle sopraelevazioni. L'opposizione in Consiglio, che già in diverse occasioni ha denunciato il problema del conflitto d'interesse del Sindaco, promette battaglia.
"Siamo preparando dei manifesti - ha detto il consigliere Angelo Focarelli – per denunciare questo stato di cose". Della stessa opinione Domenico Vitto che ha aggiunto: "Non siamo d'accordo con quella sanatoria, è lesiva dei diritti di terzi. C'è una protesta in corso dei condomini che vanno ascoltati". "C'è un gigantesco conflitto d'interesse – ha concluso Salvatore Colella – poiché Bovino non è solo il capo dell'esecutivo. Detiene la delega al personale e quella alla Polizia Muncipale, per cui…"
Ma andiamo per gradi e spieghiamo i due casi.
VIA POMPEO SARNELLI – Ricordiamo che l'Ufficio Tecnico – dopo la protesta di otto famiglie – aveva sospeso in autotutela il permesso a costruire di Modesto Torres, proprietario dell'area esterna in via Sarnelli. Le famiglie del condominio, dove la struttura incriminata si poggia, avevano denunciato delle irregolarità in un esposto. Le opere, avviate dalla ditta Intini su un progetto a firma di Bovino, direttore dei lavori il geometra Angelo Pacelli (anche consigliere comunale), coordinatore delle fasi di lavoro l'ing. Daniele Longo (nonché presidente del Movimento Schittulli), erano state realizzate in difformità al permesso a costruire. Torres, però, nei giorni scorsi ha presentato e ottenuto dall'Ufficio Tecnico la sanatoria per aver realizzato le fondazioni al piano terra e parte delle strutture portanti verticali in cemento armato, in difformità al permesso a costruire ottenuto il 5 novembre 2008. Ciò in virtù di una norma in materia edilizia (ex art. 36 del Dpr 380/2001) che sostanzialmente dice: le opere abusive possono essere oggetto di accoglimento dell'istanza solo quando esse risultino non solo conformi allo strumento urbanistico vigente alla data di emanazione dell'atto che esamina l'istanza, ma anche conformi allo strumento urbanistico vigente alla data in cui sono commessi gli abusi.
L'ingegnere comunale dunque deve averlo valutato conforme. Tutta farina del suo sacco?
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