L'autopsia non scioglie il mistero. Adesso si attendono i rilievi dei Sis e dei Carabinieri
Ancora un alone di mistero si cela dietro la morte dell'84enne Maria Mancini di Polignano, deceduta sabato mattina all'alba al San Giacomo di Monopoli. Tanti gli interrogativi che nemmeno l'autopsia compiuta lunedì scorso dal medico legale Antonio De Donno al Policlinico di Bari è riuscita a sciogliere. Emorragia interna la causa del decesso ma è ancora presto per sapere se quelle costole rotte e quel livido sulla zona parietale siano stati causati da un estraneo introdottosi in casa nel tentativo di derubarla o se l'anziana donna sia accidentalmente caduta in casa e per non far preoccupare i suoi cari, abbia detto di essere stata aggredita. C'è qualcosa che non quadra: all'arrivo del 118, i medici non hanno riscontrato alcun codice rosso di rischio, tanto che l'anziana è stata trasportata al nosocomio monopolitano dagli stessi parenti. Sul suo corpo non erano evidenti segni di percosse e i segni di ecchimosi sono apparsi solo successivamente. Un giallo che solo i rilievi del Sis (Servizi d'Investigazioni & Sicurezza), dei carabinieri e l'analisi dei video delle telecamere installate nei vicini uffici pubblici e negozi della zona potranno pian piano cominciare a sbrogliare. Gli inquirenti stanno effettuando indagini sui mozziconi di sigaretta prelevati nell'abitazione della vittima, mentre i Carabinieri di Monopoli, diretti dal maggiore Francesco Rastelli, su ordine del pm inquirente della Procura di Bari, Manfredi Dini Ciacci, hanno sequestrato i nastri delle telecamere: se è vero che la donna è stata aggredita, qualcuno deve essere passato verso le 13.30 tra quelle stradine del centro storico e quel qualcuno deve essere stato necessariamente ripreso dagli occhi elettronici puntati sulla strada per salvaguardare la sicurezza degli esercizi commerciali. Ma veniamo ai fatti: venerdì scorso, l'anziana donna, come al suo solito, aveva deciso di godersi i primi raggi di sole in quel vicoletto, via Ranuncolo, tanto caro ai polignanesi. Nella sua abitazione la donna trascorreva l'intera giornata e solo la sera andava a dormire dal suo unico figlio, forse proprio per timore di venire aggredita nel cuore della notte. Verso le 13.30 la nonnina aveva deciso di rientrare per godersi il pranzo ed è proprio in quel momento che aveva avuto la brutta sorpresa: un uomo di mezza altezza, bruno, con una felpa scura l'avrebbe attesa in casa e le avrebbe chiesto dei soldi – è questo che la stessa vittima racconterà ai suoi parenti duranti il trasporto in ospedale – ma davanti alla risposta secca di non avere nulla in casa, visto che i suoi soldi venivano gestiti dal figlio, l'uomo l'avrebbe strattonata sul pavimento e l'avrebbe picchiata, colpendola con numerosi calci al corpo. Poi l'arrivo del 118 e dei parenti e il ricovero in ospedale. Solo qualche ora e il sopraggiungersi di complicazioni fanno precipitare il quadro clinico di Maria Mancini, che di lì a poco spirerà. Adesso gli inquirenti, che mantengono il massimo riserbo sulle indagini, stanno cercando di a mettere a posto ogni tassello di questa intricata vicenda, che ha tolto pure la tranquillità a tante nonnine polignanesi. Loro, che ancora oggi lasciano aperte le porte di casa e si siedono davanti al portone d'ingresso per chiacchierare e godersi qualche giornata di sole, vogliono sapere se effettivamente si è trattata di un'aggressione.
Mina Siciliano
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