La Calaponte ha ricevuto solo un'ordinanza per la messa in sicurezza dell'area
Lavori al porto? Una bufala. Da tempo si rincorre questa voce che – confermiamo – rimane solo una voce, molto probabilmente messa in giro da chi vuole tenere buoni i cittadini e i gli appassionati fruitori del mare: bagnati e marittimi. Qualcuno ha visto armeggiare gli operai al porto e ha pensato che la ditta Fusillo, guarda caso poco prima dell'arrivo della bella stagione, avesse messo in moto le sue macchine. In realtà - secondo voci vicine agli ambienti nocesi – c'è ancora tanta acqua che deve scorrere sotto i ponti prima che la terra si smuova realmente. La ragione dello stallo non la conosce nessuno. Così confermano gli stessi amministratori che più volte intervistati sull'argomento hanno risposto: "Non possiamo intervenire in una cosa privata, forse non hanno i soldi, forse hanno dei problemi". Ma con i "forse" non si va da nessuna parte. Tra l'altro, proprio gli amministratori dovrebbero preoccuparsi di dare spiegazioni ai cittadini, magari organizzando su questo argomento un dibattito pubblico o una conferenza stampa, invece di ristagnare sulle rivendicazioni personali di questo o quell'altro partito.
Dall'altra parte i Fusillo sono troppo impegnati per rispondere alle nostre domande. Dobbiamo pensare che abbiano qualcosa da nascondere? Sta di fatto che qualche giorno fa, dovevano essere le due di pomeriggio, siamo andati a fare un sopralluogo al porto. Gli operai c'erano. Stavano montando un'inferriata lungo un cordolo di cemento armato. Il responsabile del cantiere ci ha detto che "la Calaponte ha ricevuto un'ordinanza dalla Capitaneria di Porto che la obbliga a chiudere il cantiere" per l'ennesima volta e a mettere in sicurezza l'area. Tutto qua. Altro che lavori!
Va detto, inoltre, che la precedente inferriata che chiudeva il cantiere – secondo quanto ci hanno detto gli operari – è stata divelta da gente incivile e gettata in mare. Sicuramente è ancora in mare, lo stesso mare "dipinto di Blu" con tanto di riconoscimento Fee.
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