L'ex Sindaco fa una dichiarazione d'amore al centrodestra e si dimentica di essere del PD
"Quando la barca va lasciala andare", così cantava Orietta Berti. A Polignano le barche sono ormeggiate dal giorno in cui è arrivato Fusillo (Safiri e Fimco) prima portato per mano da Angelo Bovino (durante la prima amministrazione), poi traghettato da Simone Di Giorgio che da perfetto Caronte gli ha consegnato le chiavi del porto turistico e di tutta l'area circostante. Ma Fusillo fa l'imprenditore, fa parte del suo mestiere creare le relazioni giuste per lavorare. Bovino e Di Giorgio sono i veri artefici del destino della città. Sono loro che per oltre 17 anni si sono alternati al potere, ricoprendo il ruolo di Primo Cittadino, senza produrre cambiamenti oggettivi. Due uomini che si sono semplicemente passati il testimone in nome di una rinascita culturale e morale che è rimasta scritta solo nei programmi politici delle loro campagne elettorali. E se fosse stato tutto premeditato? Ve lo siete mai chiesti! Certo sarebbe davvero assurdo pensare che interessi trasversali muovano le legislature di sindaci di diverso colore politico. Eppure i fatti sembrano dimostrare la presenza di punti di contatto. In 17 anni per conto del Comune hanno lavorato solo e soltanto gli stessi studi tecnici, gli stessi consulenti. Un esempio è l'ingegnere meccanico Vito Casulli, ha ricevuto una serie di incarichi per grandi opere sia sotto Bovino che sotto Di Giorgio: Lama Monachile, Grotta Palazzese, condotta sottomarina, cimitero comunale, depuratore, fogna. Oppure Marco Icoviello scelto per la messa in sicurezza degli immobili comunali. Per carità, sono solo coincidenze, sappiamo che le Amministrazioni cercano di dare continuità al lavoro di chi già conosce il territorio. In questo ultimo periodo, però, questi punti di contatto sembrano essersi finalmente palesati: Di Giorgio ha fatto una dichiarazione d'amore al centrodestra, dunque a Bovino. E lo ha fatto in modo così spudorato (pubblicamente) che sembra aver dimenticato di essere stato un consigliere di opposizione del Pd. Sebbene sia nota a tutti quanto la sua opposizione, in questi tre anni trascorsi a Palazzo di Città, sia stata molto morbida. Perché tale esternazione è stata fatta solo adesso, proprio mentre il centrosinistra polignanese ha mostrato finalmente la sua unità? Dobbiamo pensare che stia inciuciando con Bovino e i sui amici per le prossime amministrative in nome di favori fatti o impegni presi? Immaginateli insieme sulla stessa barca.
O dobbiamo credere che dopo essere stato disarcionato politicamente non si rassegni al fatto di aver perso la leaderchip del partito? Forse, secondo noi, sta solamente studiando la tattica giusta per bruciare l'avversario, cioè colui che – presto o tardi . prenderà il suo posto. E poi dicono che in politica si vuol dar spazio ai giovani. Ma dove?
Molto probabilmente, questa volta, Di Giorgio ha fatto male i calcoli: si è dimesso da consigliere comunale perché doveva candidarsi alle regionali, poi ci ha rinunciato perché non era sicuro di vincere. Certo ha fatto da Caronte anche a De Gennaro, ma ricordiamo che Caronte stava all'inferno.
Maria Sportelli
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